Mappare la Pace: un linguaggio neurale di connessione

In questi tempi, le mappe vengono spesso utilizzate per mostrare distruzione. Tracciano le cicatrici dei conflitti, gli edifici che non esistono più, i campi che non possono più essere coltivati. Ma la stessa tecnologia che rivela i danni può anche aiutare a immaginare la pace e guidare la ricostruzione.
Questa StoryMap è stato creato con questa intenzione- usare la geografia come uno strumento non di divisione, ma di comprensione.

Il lavoro inizia con un elemento semplice ma potente: il confronto tra “prima” e “dopo”. Scorrendo le immagini di due periodi diversi, i cambiamenti diventano impossibili da ignorare. Interi isolati trasformati, aree agricole interrotte, spazi essenziali modificati. Questo approccio visivo rende l’impatto evidente e aiuta a valutare dove deve iniziare la ricostruzione.

La StoryMap integra poi ulteriori livelli informativi. Mappa lo stato delle aree agricole, mostrando come apparivano in passato e come appaiono oggi. Visualizza anche punti di distruzione e incidenti che colpiscono i sistemi alimentari, posizionando ciascun evento sulla mappa per dare contesto e significato. Quando i dati vengono collocati nello spazio geografico, diventa più semplice comprendere la scala di una crisi e comunicare ciò che accade a chi non era presente per vederlo.

Uno degli elementi più espressivi della StoryMap è la HeatMap, presentata in tre diversi periodi. Qui è il colore a raccontare la storia: più intensa è la tonalità, più gravi sono i danni. Questo tipo di visualizzazione aiuta a identificare pattern, concentrazioni e l’evoluzione della distruzione nel tempo, traducendo informazioni complesse in qualcosa di immediatamente comprensibile.

Questo tipo di visualizzazione è essenziale nei progetti legati a GIS per la Pace, in cui comprendere la distribuzione dei danni è il primo passo verso la ricostruzione.

Un livello più silenzioso ma altrettanto significativo è quello delle luci notturne. Luci che scompaiono o si affievoliscono indicano spesso spostamenti forzati, infrastrutture danneggiate o vite interrotte. Analizzare come cambia la luminosità offre una prospettiva diversa sull’impatto—una prospettiva che va oltre ciò che l’occhio può vedere di giorno.

  • arcGIS swipe map
  • arcgis basic map
  • arcgis heatmap
  • GIS nighttime light

Nel complesso, questi strumenti—immagini, mappe, mappe di calore, livelli di dati—si combinano per creare un quadro più chiaro di ciò che è accaduto e di ciò che deve accadere dopo. Il GIS può documentare la distruzione, ma può anche sostenere la ricostruzione, la trasparenza, e la pianificazione di un futuro più sicuro.

Questa StoryMap è stato presentato durante il GIS Day Umbria 2025, un momento dedicato a mostrare come la geografia possa servire la società. Rappresenta anche un ponte verso il prossimo evento ad Assisi, “GIS per la Pace”, in cui continuerà il dialogo sul ruolo della tecnologia geospaziale nella costruzione della pace e nella ricostruzione.

Questo lavoro ricorda che la tecnologia è significativa solo quanto lo è l’intenzione con cui viene usata. Se utilizzato con attenzione, il GIS non è solo un modo per mappare ciò che è stato perduto, ma un modo per immaginare ciò che può essere ricostruito.

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