A Roma ci sono storie che rischiano di restare invisibili: famiglie che affrontano difficoltà abitative, lavorative o economiche; cittadini che si rivolgono agli sportelli territoriali in cerca di ascolto e sostegno. RomaInsieme nasce per intercettare questi bisogni e trasformarli in conoscenza concreta, utile a costruire politiche sociali più giuste e mirate.
Il progetto è nato con Stand Up e poi proseguito con Nonnaroma, con il supporto della Fondazione Charlemagne, e sviluppato in stretta collaborazione con gisAction, che ha messo la tecnologia al servizio delle persone attraverso un approccio partecipativo e innovativo.
Dall’ascolto ai dati: la forza della tecnologia GIS
Il cuore del progetto è un questionario digitale realizzato con ArcGIS Survey123, somministrato ai cittadini attraverso gli sportelli ADA (Agenzia per il Diritto all’Abitare) e una rete capillare di associazioni presenti nei quartieri. Non si tratta solo di semplici domande anagrafiche, ma di sezioni dedicate a temi cruciali come:
- lavoro e disoccupazione,
- condizioni abitative,
- accesso ai servizi e bisogni del territorio.
Ogni risposta diventa parte di un quadro più ampio: una fotografia geo-spaziale delle fragilità sociali, continuamente aggiornata e restituita alla comunità.
Cruscotti interattivi: trasformare i numeri in azioni
I dati raccolti non restano chiusi in un archivio. Grazie alla co-progettazione di dashboard interattive realizzate con ArcGIS Dashboards, le informazioni diventano accessibili, chiare e utili:
- una dashboard mette in evidenza le criticità a livello familiare (fragilità, povertà reddituale, problematiche abitative);
- un’altra analizza le criticità individuali, legate a istruzione, lavoro e inclusione sociale.
A completare il sistema, è stato sviluppato anche un Hub dashboard, pensato come punto di accesso centrale dove cittadini, associazioni e istituzioni possono esplorare una visione unificata di RomaInsieme. L’Hub rafforza la trasparenza, incoraggia la partecipazione e crea uno spazio digitale condiviso, in cui i dati diventano un bene comune.
Questi strumenti consentono di individuare pattern territoriali, confrontare indicatori socio-economici e guidare le istituzioni verso interventi più efficaci. In questo contesto, inclusione digitale significa trasformare la complessità dei dati in una risorsa collettiva capace di orientare le decisioni.
Un progetto partecipato
RomaInsieme non è solo tecnologia. È soprattutto una rete di ascolto che unisce sindacati, associazioni, il III Municipio di Roma e il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza. Insieme alla associazione di volontariato Nonnaroma e con il supporto della Fondazione Charlemagne, questi attori hanno costruito un modello partecipativo che valorizza i “segnali deboli” del disagio sociale, prima che si trasformino in emergenze conclamate.
Il ruolo di gisAction è stato quello di abilitatore digitale: fornire strumenti tecnologici avanzati, ma con l’obiettivo di mantenere al centro le persone, semplificare il lavoro degli operatori e rafforzare la capacità delle istituzioni di leggere e rispondere ai bisogni reali.
Inclusione digitale: la chiave per politiche sociali più giuste
L’esperienza di RomaInsieme dimostra come la tecnologia GIS possa essere molto più di un semplice supporto tecnico. Diventa un linguaggio condiviso che connette comunità, istituzioni e cittadini. Diventa un ponte tra i racconti delle persone e l’azione delle politiche pubbliche.
Questa è la nostra idea di inclusione digitale: strumenti accessibili, dati affidabili, processi partecipativi. Solo così è possibile costruire una città che non lascia indietro nessuno, trasformando l’ascolto in cambiamento concreto.
Con chi abbiamo lavorato

Periferiacapitale è un programma della Fondazione Italiana Charlemagne che promuove lo sviluppo inclusivo nei quartieri di Roma. Collabora con associazioni locali, cooperative sociali e volontari per affrontare disuguaglianze sociali, culturali e ambientali tramite formazione, eventi e partecipazione della comunità